Lo scorso 7 marzo in Commissione Difesa della Camera dei deputati è iniziato l’iter parlamentare del ddl 1887 a firma dell’On. Paola Maria Chiesa (FDI) che mina in profondità le competenze delle regioni in materia ambientale, sottraendogli ogni controllo sui territori dove sorgono complessi militari.
Nella relazione del ddl si legge che “Occorre dunque evitare che leggi regionali in materia ambientale possano automaticamente applicarsi alle aree militari, e questo per un duplice scopo, ossia per prevenire contenziosi tra lo Stato e le regioni e per evitare che gli stessi possano ritardare o minacciare la prontezza operativa della struttura militare che, come ricordato, è chiamata a essere sempre al passo con l’evoluzione del quadro geopolitico internazionale.”.
Tutto questo accade mentre attendiamo che il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cagliari si pronunci sull’ennesima richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura del capoluogo sardo in relazione al procedimento penale per le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo commesso in violazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro, a suo tempo avviato nei confronti di 4 generali che in passato ricoprirono i massimi incarichi di comando e responsabilità nell’Esercito e nella Difesa.
Il Sindacato dei Militari e il Partito per la tutela dei diritti dei militari, rappresentati e difesi dall’avvocato Caterina Usala del Foro di Cagliari, presenti in qualità di persona offesa all’udienza dello scorso 19 marzo, per l’opposizione alla richiesta di archiviazione, ritengono che l’assegnazione in sede referente alla IV Commissione del ddl 1887 non sia una singolare coincidenza visto che la sua eventuale approvazione potrebbe mettere una pietra tombale su ogni possibile indagine penale che ora e in futuro potrebbe interessare le installazioni militari e i vertici della Difesa.
Se in Parlamento esiste una opposizione occorre che si impegni con estrema chiarezza e responsabilità per unire ogni forza politica e sociale del paese al fine di impedire che sia approvata la proposta di legge che è contro l’ambiente e contro gli interessi dei cittadini italiani.