Sulla questione degli elicotteri del disciolto Corpo forestale e della smentita diramata ieri, alle ore 19.53, dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri, occorre precisare che, per quanto mi risulta in queste ore, ad eccezione degli unici tre AW 109N inutilizzati da anni per mancanza di risorse economiche, nelle sedi di Roma Urbe, Rieti e Pescara alla data del 31 dicembre 2016, ma anche in queste ore, non vi erano e non vi sarebbero elicotteri inefficienti e che tanto potrebbe essere facilmente e immediatamente riscontrabile dai libretti di volo dei singoli velivoli, se ancora disponibili presso quelle sedi.
Se le dichiarate inefficienze lamentate dal vertice dell’Arma sono state determinate dal prolungato inutilizzo degli elicotteri dovuto a questioni burocratiche per la nuova immatricolazione e necessarie certificazioni o d’immagine, a causa della scritta “Forestale” ancora presente sulla fiancata dei mezzi ed dal conseguente superamento del periodo massimo di fermo, allora le responsabilità andrebbero ascritte direttamente al Governo, all’Arma dei carabinieri ed al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che, ciascuno per le proprie competenze, non hanno tempestivamente adottato le relative urgenti misure.
Quanto sta accadendo si poteva e doveva evitare e i responsabili delle organizzazioni sindacali del Corpo forestale dello Stato lo avevano ben rappresentato ma sono stati ignorati dal Governo, prima Renzi e poi Gentiloni.
Sarebbe bastato prorogare di un anno l’inizio di questa scellerata riforma di soppressione del Corpo forestale dello Stato, o almeno per il tempo necessario per sistemare non solo le questioni logistiche ma anche quelle strettamente burocratiche e di formazione del personale per l’inserimento con piene funzioni e operatività presso le nuove amministrazioni.
Quelli di questi giorni sono i risultati della superficialità che ha caratterizzato l’azione del Governo e del Parlamento nell’avviare e nel portare a termine la riforma Madia. Inutile dire che tanto pagano i cittadini, perché la drammaticità della situazione e l’abbandono delle popolazioni colpite dal sisma e dalle abbondanti nevicate sono sotto gli occhi di tutti.