Dichiarazione congiunta di Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco della Presidenza del Partito Radicale e di Luca Comellini del Partito dei Militari.
La relazione della Corte dei conti sul bilancio dell’associazione per il 2015 conferma ancora una volta che la situazione in cui versa la Croce rossa italiana è disastrosa.
I nostri tentativi per evitare la privatizzazione e quindi lo smembramento dell’Associazione oltre che su questioni di principio costituzionali, ignorate da tutti i partiti presenti all’epoca in Parlamento, si svilupparono anche nella richiesta presentata dai tutti i deputati radicali fin dal 5 maggio 2010 per l’Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull’acquisizione, la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare della Croce Rossa italiana che rimase ben chiusa nei cassetti della XII Commissione Affari sociali.
Per fare un esempio basterebbe ricordare anche una sola delle tante proposte di buon senso che sottoponemmo all’approvazione della Camera dei deputati. Come l’Ordine del Giorno del 31 luglio del 2012 con il quale si invitava il Governo a «prendere atto della comprovata difficoltà di funzionamento della Croce rossa italiana (…) e conseguentemente a porre in essere, con la massima urgenza consentita, ogni utile azione volta a rimuovere dall’incarico di commissario straordinario dell’Associazione Croce rossa italiana il dottor Francesco Rocca e affidare il medesimo incarico a un magistrato di ruolo della Corte dei conti, senza oneri, per non più di sei mesi, non rinnovabili, con il compito esclusivo e prioritario di provvedere alla gestione della medesima Associazione e all’immediata elezione degli organi statutari».
Oggi la Corte dei conti è chiara nel dire che avevamo ragione, ancora una volta.