Dichiarazione di Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia in merito alla notizia della lettera indirizzata nel marzo del 2010 dall’ex Ministro della difesa, Ignazio La Russa, ai familiari delle vittime e ai reduci della strage di Nassirya pubblicata oggi ,16 feb 2017, su Tiscali.it
“Già nel marzo del 2010, all’indomani della notizia della lettera di La Russa ai familiari e reduci di Nassirya, con il deputato radicale Maurizio Turco, avevamo espresso il nostro profondo sdegno nei confronti di un ministro che si era detto estraneo alle decisioni che il Parlamento aveva assunto nelle materie di sua competenza e che quindi, a nostro avvisto stava cercando di barattare la richiesta di giustizia dei parenti e dei reduci con dei semplici risarcimenti.
Già all’epoca ci saremmo attesi un comunicato con il quale il ministro della difesa annunciasse di volersi recare immediatamente in Parlamento per chiedere pubblicamente scusa agli italiani e alle vittime per quel suo gesto di estrema arroganza.
Presentammo pure una interrogazione parlamentare che, come le nostre attese, rimase lettera morta difronte all’arroganza di chi, in Parlamento e nel Governo, votando a favore di quella norma e contro la nostra richiesta di cancellazione, avrebbe voluto bloccare l’iter giudiziario per salvare i vertici militari dalle loro responsabilità e dal giudizio di un giudice, in nome del popolo italiano.
Oggi, ovviamente, alla luce delle assoluzioni in sede penale e della recentissima pronuncia della Corte d’appello di Roma che ha condannato in sede civile il generale Stano al pagamento dei danni alle parti civili, la responsabilità di quella lettera e l’impegno che con essa fu assunto formalmente, necessariamente ricadono sull’attuale ministro Pinotti che dovrà farsene carico con tutto quello che ne consegue in questi casi.
Tuttavia, non essendo l’arroganza del Governo seconda a nessuno, abbiamo il timore che anche questa volta dovrà essere un giudice a doversi fare carico di dare ai parenti dei caduti e ai sopravvissuti di quella tremenda strage la giustizia, anche economica, che attendono da oltre 13 anni. Se ciò dovesse capitare sarà chiaro lo scarso senso del dovere e della giustizia dell’attuale Ministra.”