Grazie al programma televisivo Le Iene, andato in onda ieri 1 ottobre, gli italiani hanno potuto apprendere che il Sig. Fabrizio Rossi, figlio del sottosegretario di Stato alla difesa, On. Domenico Rossi, sarebbe stato assunto come proprio assistente parlamentare dall’On. Mario Caruso e fino qui nulla di strano se non fosse per il fatto che dalla testimonianza della persona intervistata dal giornalista Filippo Roma nel corso del servizio televisivo realizzato con Marco Occhipinti, emergerebbe che invece di lavorare presso l’ufficio del deputato che lo ha assunto, il Signor Fabrizio Rossi lavorerebbe presso un ufficio del padre Domenico situato nei pressi della propria abitazione. Come è ormai noto i membri della Camera percepiscono un importo di 3.690 euro per il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato in cui rientrano anche le somme corrisposte ai collaboratori che devono essere documentate. I fatti e le testimonianze resi pubblici nel corso del citato programma meritano doverosi e accurati accertamenti da parte della Procura di Roma perché, in sintesi, il signor Fabrizio Rossi risulterebbe essere stato assunto come collaboratore parlamentare dall’onorevole Caruso ma, come ha dichiarato da quest’ultimo, in realtà “lo paga il padre”, cioè il sottosegretario Domenico Rossi. Per questo motivo, come già fatto in occasione di un precedente servizio televisivo de Le Iene, andato in onda durante la puntata del 5 aprile scorso, concernente l’utilizzo dell’auto di servizio da parte del predetto sottosegretario, nei prossimi giorni presenteremo una denuncia alle autorità giudiziarie competenti affinché sia accertata l’esistenza di eventuali comportamenti illeciti e per chiedere che i responsabili siano perseguiti a norma di legge.