L’ACQUA CONFORME ALL’USO UMANO E’ UN DIRITTO ANCHE A BORDO DELLE NAVI MILITARI

Mentre il vertice della Marina militare per tranquillizzare il proprio personale continua ad escludere ogni sorta di problema per quanto riguarda l’acqua destinata al consumo umano a bordo delle sue navi, mi giungono nuove e preoccupanti segnalazioni contrarie.

Per acqua destinata al consumo umano si intende:
“le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori” ed ancora “acque utilizzate in un’impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano”.

INVITO

tutti gli uomini e donne che prestano servizio sulle unità navali della Marina militare a pretendere dai loro superiori l’immediata pubblicazione dei risultati delle analisi effettuate sulle acque di bordo e in mancanza di risposta a voler segnalare il fatto alle autorità competenti (Procura Militare/Ordinaria) e contestualmente ad inviare una segnalazione al seguente indirizzo di posta elettronica: info@partitodirittimilitari.it

INVITO

l’ammiraglio Valter Girardelli, Capo di stato maggiore della Marina militare, ad un serio confronto pubblico per assicurare una reale tutela della salute di tutto il personale della forza armata perché è fin troppo evidente che già dal 2001, anno di entrata in vigore del decreto legislativo 31/2001, i vertici della Marina militare, della Sanità militare, ma soprattutto quelli politici della Difesa, hanno sottovalutato la reale portata del problema che oggi rappresenta un grave pericolo per la salute di tutto il personale della forza armata.

Luca Marco Comellini

(foto: www.marina.difesa.it)