Finalmente, come riporta il quotidiano “La Repubblica” del 25 novembre scorso in un articolo pubblicato a pagina 23 dal titolo “L’indennità di ausiliaria ai militari sarà rivisitata, in considerazione della mancata risposta degli enti locali”, sembrerebbe che anche la ministra della Difesa, la capitana Elisabetta Trenta, si sia resa conto che l’Ausiliaria – cioè quella particolare posizione di stato in cui i militari vengono collocati a domanda per un periodo massimo di 5 anni quando cessano dal servizio effettivo e che, in cambio del pagamento di una indennità aggiuntiva, si impegnano a prestare servizio presso le altre pubbliche amministrazioni qualora gli venga richiesto – è un privilegio anacronistico e insostenibile per le casse dello Stato.
L’inutilità dell’ausiliaria era già nota ai parlamentari dell’M5S della scorsa legislatura tanto da convincerli ad includerne l’eliminazione per finanziare il reddito di cittadinanza. Tuttavia, la Ministra della difesa Elisabetta Trenta, evidentemente mal consigliata dal solito generale di turno, ha tentato in ogni modo di mantenerla in vita arrivando a fare anche un video sul social Facebook per annunciare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’elenco del personale in ausiliaria nella speranza di reimpiegarlo a costo zero nelle altre pubbliche amministrazioni.
Dal 2010 chiedo insistentemente al Parlamento, evidentemente cieco e sordo, di eliminare l’odiosa prebenda tanto cara ai generali e il cui costo annuale è di circa 400 milioni di euro (nel 2019 costerà 395,5 Ml). Adesso, che finalmente anche la ministra sembra averne capito l’inutilità sarebbe da idioti rimandarne ancora la cancellazione anche alla luce del fatto che con l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 94/2017, recante “Disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate, ai sensi dell’articolo 1, comma 5, secondo periodo, della legge 31 dicembre 2012, n. 244”, entrato in vigore il 7 luglio 2017, l’art. 1865 del Codice dell’Ordinamento Militare è stato riformulato e il legislatore, recependo una mia richiesta formulata nel corso di una conferenza stampa fatta insieme al deputato Roberto Giachetti (PD) nel maggio del 2014, ha finalmente riconosciuto, anche nei confronti del personale militare, in alternativa all’ausiliaria, la più vantaggiosa applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 30 aprile 1997, n.165, che fino ad allora erano applicabili solo al personale delle forze di polizia a ordinamento civile.”. Ben vengano quindi i ripensamenti della ministra Trenta che, sicuramente, sulla questione “ausiliaria” si sarà resa conto di aver commesso un grossolano e costoso errore che avrebbe potuto evitare se mi avesse ascoltato invece di seguire i consigli di chi le suggeriva di ignorarmi.