Roma, 11 dic. (askanews) – A giudizio gli otto sergenti del 70esimo storno dell’Aeronautica sotto accusa per il caso di Giulia Jasmine Schiff. La prima udienza del processo è stata fissata per il 9 marzo prossimo davanti alla II sezione del tribunale militare della Capitale. Le contestazioni sono quelle di reato continuato di ingiuria e lesione personale in concorso. La vicenda di Giulia riguarda un cosiddetto ‘battesimo del volo’, dopo che questa aveva volato in solitaria.
Nel capo d’accusa si spiega che gli indagati “sollevavano da terra e trasportavano in posizione orizzontale, con il volto rivolto verso il basso, la sergente allievo ufficiale Giulia Jasmine Schiff e, tenendola ferma per le gambe e le braccia, con dei fustelli di legno le infliggevano violenti colpi sul fondoschiena; quindi le facevano urtare la testa contro la semiala in mostra statica posta in prossimità di una piscina dove, infine, la gettavano”.
Secondo gli atti del procuratore Antonio Sabino e del pm Antonella Masala i militari sotto accusa hanno offeso “prestigio, onore e dignità” di Giulia, usandole “violenza” e “cagionandole plurime escoriazioni ai glutei”.
Nell’incartamento ci sono anche le fotografie di quell’atto di “goliardia” che ha provocato lividi e cicatrici sul corpo di una ragazza nel fiore degli anni, mezzofondista nazionale.
Oggi il giudice ha accolto la richiesta di costituzione parte civile del Pdm – Partito per la tutela dei diritti dei militari, presente in aula con il segretario Luca Marco Comellini. “Noi siamo accanto a Giulia, anche oggi. Il ministero
ed l’Arma azzurra invece no”.
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Aeronautica/ Nonnismo in caserma aeronautica, 8 rinviati a giudizio -2-
Comellini: altro che atto goliardico, vera e propria violenza
Roma, 11 dic. (askanews) – “Con la decisione del giudice dell’udienza preliminare ora si aprirà un processo che dovrà fare luce su una brutta pagina della storia dell’Aeronautica”. Lo ha detto Luca Marco Comellini, segretario del Pdm dopo l’udienza che ha stabilito il rinvio a giudizio di 8 militari dell’Arma azzurra per gli atti di nonnismo subito da una allieva.
“La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio e l’ha ottenuto – ha continuato Comellini – l’atto goliardico si è rivelato essere un atto di violenza nei confronti di una donna e ciò è ancora peggiore. Il tribunale dovrà accertare la verità ma oggi quello che conta è che ne il ministro della difesa nè l’Aeronautica
militare, in persona il capo di Stato maggiore, si sono costituiti parte civile”.
Secondo il segretario del Pdm: “La loro assenza chiarisce esattamente quale sia la posizione della forza armata: sicuramente loro non sono con Giulia. Un’altra assenza che lascia l’amaro in bocca e quella dei sindacati militari che hanno ottenuto l’assenso ministeriale. Noi invece siamo e saremo sempre dalla parte delle vittime contro ogni violenza mascherata da goliardia”.
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