1° maggio, poligoni militari, Orrù (PDM): dichiarazioni istituzioni stonano con repressione manifestazione
Cagliari, lunedì 1 maggio
Sulla Sardegna grava circa il 60% delle servitù militari italiane. Dal 1976, anno di istituzione del Comitato Misto Paritetico (Co.Mi.Pa) ai sensi della Legge 898 sulle servitù militari, si continua a discutere di riequilibrio per ridurre l’espansione a favore della collettività e delle attività produttive che di fatto non è mai avvenuto, le cui conseguenze e i danni prodotti sono evidenti e pesano sull’economia e lo sviluppo delle attività turistiche dell’intera isola.
E proprio in occasione di ricorrenze come quella di oggi, in cui le massime istituzioni celebrano il diritto e la dignità del lavoro, che ci accorgiamo quanto tali dichiarazioni stonino con l’eco delle notizie e delle immagini della brutale repressione attuata venerdì scorso contro i pacifici cittadini sardi che hanno manifestato per riappropriarsi delle loro terre occupate dai militari, di quanto sia inattuata la nostra Costituzione e di quanto sia ancora lontana l’autonomia della Sardegna e dei sardi, costretti a sopportare chi ancora una volta, in occasione delle recenti esercitazioni della Nato, vuole convincerci che non c’è alcuna devastazione ambientale ma solo delle straordinarie opportunità per turismo e le lavanderie.
Per questo motivo chiediamo a tutti i sardi, militari compresi, di segnalarci ogni abuso e violenza o danno ambientale che si sia verificato nel corso delle recenti esercitazioni militari e in quelle che verranno perché è solo richiamando i vertici militari e politici alle loro responsabilità che la Sardegna potrà liberarsi dall’occupazione militare e prevenire gli enormi danni che ogni anno devastano migliaia di ettari che, diversamente, sarebbero una inestimabile risorsa economica per tutta la regione.
Lo dichiara Daniele Lucio Orrù, Segretario regionale sardo del Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM.