“Apprendo con estrema preoccupazione la notizia di taluni procedimenti disciplinari avviati da taluni ufficiali dei Carabinieri nei confronti di ex sindacalisti già in forza al disciolto Corpo forestale dello Stato ed ora confluiti nell’Arma.
L’azione punitiva sarebbe stata avviata per questioni che non riguardano il servizio né la disciplina militare, ma la libertà di espressione su Facebook e questo fatto, se confermato, determinerebbe una gravissimo limitazione dei diritti costituzionalmente garantiti.
L’eventuale sanzione disciplinare lederebbe irrimediabilmente quel poco che resta dei diritti dei lavoratori dell’ex Corpo forestale dello Stato dopo la forzata militarizzazione, avvenuta a seguito dell’entrata in vigore di una discutibile riforma della pubblica amministrazione voluta dal governo Renzi su iniziativa della Ministra Madia.
Ho il brutto presentimento che le entusiastiche parole con cui il vertice dell’Arma accolse i nuovi carabinieri forestali siano state già dimenticate e che la situazione stia sfuggendo di mano.
Ritengo che il generale Del Sette, comandante dell’Arma dei carabinieri, abbia il dovere di intervenire, accertare i fatti e, quindi, fermare la pericolosa deriva antidemocratica verso la quale, inevitabilmente, s’incamminerebbero i vertici dei carabinieri forestali se proseguissero nell’azione disciplinare contro ex esponenti del mondo sindacale.”