Polizia di Stato, Comellini (PDM): ammessi come parte civile nel processo per i gravi fatti avvenuti presso la Questura di Verona

Nel corso della prima udienza del processo con giudizio immediato davanti al Tribunale in composizione collegiale di Verona, Presidente Dott. Raffaele Ferraro, nei confronti di due appartenenti alla Polizia di Stato in servizio presso la Questura del capoluogo scaligero, attualmente sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, il Partito per la tutela dei diritti dei militari (PDM) in qualità di persona offesa, rappresentato e difeso dall’avvocato Piero Santantonio del Foro di Forlì-Cesena, è stato ammesso quale parte civile. Il Tribunale ha autorizzato il PDM a citare il Ministero dell’Interno in persona del Ministro Piantedosi come responsabile civile.
L’assenza in aula del Ministro e dei sindacati di polizia che non si sono costituiti parti civili, non è passata inosservata e, a nostro avviso, denota una scarsa attenzione verso i valori etici e la cultura della legalità che sono propri delle forze di polizia.

Avviso per il personale della Marina Militare e del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardiacostiera

Sei un Ufficiale o un Sottufficiale della Marina Militare o del Corpo delle capitanerie di porto – Guardiacostiera?

Allora puoi chiedere la cessazione del prelievo mensile della quota sociale destinata ell’Ente Circoli della Marina Militare.

Scarica il modello di domanda allegato, compilalo e invialo a mezzo pec all’Ente.  Se hai dubbi o domande da farci non esitare a scriverci all’indirizzo info@partitodirittimilitari.it .

modello domanda rimborso quote ente circoli MM

Aeronautica, processo appalti, Comellini (PDM): siamo stati ammessi come parte civile e daremo in nostro contributo per l’accertamento della verità

Il Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM è stato ammesso come parte civile nel processo che vede imputati numerosi ufficiali dell’aeronautica militare in relazione all’indagine della Procura di Roma sugli appalti per le forniture di beni e servizi destinati alla forza armata.

Il Giudice dell’udienza preliminare, Dott. Damizia accogliendo la nostra richiesta di costituzione di parte civile presentata dall’Avvocato Massimiliano Strampelli, coadiuvato nell’occasione dall’Avvocato Marco Mariscoli, ha inteso riconoscere la piena validità delle ragioni poste a fondamento della domanda e la capacità del PDM di stare in giudizio al pari del Ministero della difesa, anch’esso costituitosi parte civile.

Da ex appartenente all’Arma Azzurra sono stato particolarmente colpito dalla gravità delle contestazioni che la Procura di Roma ha formulato a carico degli imputati con la richiesta di rinvio a giudizio oggi all’esame del GUP ma sono fermamente convinto che, nonostante il gravissimo danno che i fatti oggetto del processo hanno arrecato al PDM, l’esperienza e l’attività maturati in quasi tre lustri di attività potranno essere determinanti ai fini dell’accertamento della verità.

 

Processo Cucchi ter (depistaggi) – Sentenza 4447/2022 – Tribunale Ordinario di Roma – VIII Sezione Penale – Giudice dott. Roberto Nespeca

Il Giudice riconosce la piena legittimazione del PDM ad ottenere il risarcimento del danno subito a causa dei comportamenti degli imputati.

Leggi tutto “Processo Cucchi ter (depistaggi) – Sentenza 4447/2022 – Tribunale Ordinario di Roma – VIII Sezione Penale – Giudice dott. Roberto Nespeca”

MODELLO DOMANDA RIMBORSO QUOTE ENTE CIRCOLI MM

Se avete dubbi o domande da fare non esitate a contattare il Partito per la tutela dei diritti dei militari all’indirizzo info@partitodirittimilitari.it al quale potete anche iscrivervi liberamente compilando e inviando la domanda di iscrizione reperibile al seguente indirizzo: https://www.partitodirittimilitari.it/iscriviti-al-pdm

Modello domanda rimborso quote Ente Circoli MM

ENTE CIRCOLI DELLA MARINA MILITARE: CHIESTA LA SOSPENSIONE DEL PRELIEVO DELLE QUOTE

Nell’ambito delle azioni promosse dal PDM a tutela del personale militare lo scorso 24 giugno il Presidente dell’Ente Circoli della Marina Militare, Amm. Sq. Pier Federico Bisconti, è stato invitato a sospendere il prelievo delle quote associative dalle retribuzioni dei sottufficiali e degli ufficiali della Forza armata. Leggi tutto “ENTE CIRCOLI DELLA MARINA MILITARE: CHIESTA LA SOSPENSIONE DEL PRELIEVO DELLE QUOTE”

ISCRIVITI AL PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI MILITARI – PDM

L’Articolo 49 della Costituzione stabilisce che “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

SCARICA IL MODULO DI ISCRIZIONE, ISCRIVITI E PARTECIPA ALLA VITA  DEL PDM. DAI CONCRETEZZA ALL’ARTICOLO 49 !!!

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Francesco, pecunia non olet?

E alla fine i “preti-soldato” si sono tenuti gradi e soldi, alla faccia di Papa Francesco e di quanti credono ancora nell’esistenza di uno Stato laico e autonomo rispetto al potere ecclesiastico.

Ne è passato di tempo da quando i parlamentari radicali rivendicando la laicità dello Stato ne chiedevano la cancellazione dall’ordinamento militare o quantomeno di porre i costi degli esagerati stipendi e pensioni a carico della Chiesa. E poi ancora i grillini della prima ora che li volevano fuori dalle caserme; i servizi televisivi della “iena” Pelazza e le pubbliche promesse dell’Ordinario militare e del suo vice di rinunciare ai gradi e ai soldi.

Eppure, lo scorso 14 aprile l’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di Ratifica dello Scambio di lettere tra la Repubblica italiana e la Santa Sede sull’assistenza spirituale alle Forze armate, fatto a Roma e nella Città del Vaticano il 13 febbraio 2018.
L’intesa – segretissima fino a qualche mese fa – oggetto di ratifica volta ad aggiornare la disciplina concernente l’assistenza spirituale alle Forze armate e lo status dei cappellani militari ha permesso ai “preti-soldato” di mantenere il grado gerarchico e il relativo trattamento economico alla faccia di tutti quelli, Papa Francesco in testa, che pensano che l’essere preti significhi essere «servitori, non arrampicatori né imprenditori».
Le nuove regole lasciano ai cappellani i gradi militari col relativo stipendio di base da ufficiale secondo il grado di assimilazione a cui si aggiungono l’indennità integrativa speciale, l’indennità mensile di impiego operativo di base e, qualora disposte dalle competenti autorità, l’indennità di missione e l’indennità di imbarco. Inoltre, i cappellani militari non saranno più soggetti al Codice e alla disciplina militare, né alla giurisdizione penale militare se non in caso di mobilitazione totale o parziale o di servizio all’estero.
Tra le tante “supercazzole” che fanno dell’intesa la conferma del gattopardiano motto “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” vi è quella che riguarda il grado dell’Ordinario militare che non sarà più assimilato al grado di generale di corpo d’armata ma a quello di tenente generale. Ovviamente non è una rinuncia a qualche beneficio (non sia mai, Sic!) visto che i due gradi sono perfettamente corrispondenti: è solo una questione lessicale.
Ovviamente – e questa non è una questione lessicale – il peso economico degli stipendi dei 162 preti-soldato e delle loro pensioni resta a completo carico dei contribuenti (non sia mai che la Chiesa si accolli la spesa. Sic !)
E pensare che solo lo scorso 25 aprile Papa Francesco, nell’ordinare alcuni nuovi sacerdoti, ha raccomandato di stare «lontani dai soldi», di essere «poveri che amano i poveri». Di allontanarsi «dalla vanità».

Suvvia Francesco … in fin dei conti lo sai anche tu che “pecunia non olet”.

Carabinieri, Comellini (Pdm): ammessi come parte civile nel processo contro ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette

Il Partito per la tutela dei diritti dei militari (Pdm) è stato ammesso come parte civile nel celebrando processo presso il Tribunale di Roma a carico dell’ex Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, generale di Corpo d’Armata Tullio del Sette, del generale Antonio Bacile ex comandante della Legione Sardegna, dell’ex delegato Cobar e Cocer (organismi della rappresentanza militare) Gianni Pitzianti, tutti imputati per il reato di abuso d’ufficio ai danni del colonnello Giovanni Adamo, luogotenente Antonello D’ore e del tenente Francesco Giola. Leggi tutto “Carabinieri, Comellini (Pdm): ammessi come parte civile nel processo contro ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette”

Cappellani militari, Comellini (pdm): 9.410.272 euro di spesa nel 2019 sono reali, il taglio sbandierato dalla Trenta è la fake news.

L’intesa sulla questione dei cappellani militari stipulata dal precedente governo Gentiloni e i rappresentanti della Chiesa dovrà essere sottoposta al vaglio del Parlamento quindi oggi la sola cosa certa sono i numeri della legge di bilancio che escludono categoricamente una riduzione rispetto al passato. Già da alcuni anni – ma la ministra sembra non saperlo – il numero dei cappellani militari è stato ridotto rispetto ai 204 previsti dalle “tabelle ordinative organiche”. Tuttavia la spesa per il pagamento degli stipendi dei preti soldato è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al passato. Tra le ragioni di questa sostanziale costanza di spesa vanno considerati gli effetti dei provvedimenti del riordino delle carriere hanno determinato consistenti aumenti degli stipendi dei cappellani militari che, va ricordato, sono assimilati al rango di ufficiale delle forze armate, ne indossano i gradi da ufficiale/dirigente e ne percepiscono il relativo trattamento economico e accessorio tra cui gli straordinari (per dire la messa) e le indennità di missione, aeronavigazione e finanche, in alcuni casi, l’indennità di aviolancio e sede disagiata (per citarne alcune).
L’intesa stipulata, tanto sbandierata come svolta epocale garantisce alla casta dei preti-soldato il mantenimento di inaccettabili privilegi e si pone in netto contrasto con quella sicuramente molto meno onerosa per le casse dello Stato prevista dal D.P.R. n° 421 del 27 ottobre 1999 che recepisce l’intesa, anche questa prevista dal Concordato del 1984, che regola il servizio di assistenza spirituale dei cappellani della Polizia di Stato.
I numeri riportati nero su bianco nelle “Tabelle” allegate alla Legge di bilancio per il 2019 parlano chiaro: i cappellani militari costeranno ai contribuenti 9.410.272 euro. Quindi, a conti fatti, l’unica “fake news” è l’annunciato risparmio che qualche buontempone ha voluto suggerire alla Ministra Trenta.
Alla Ministra consiglio una attenta lettura degli atti parlamentari della XVI Legislatura. Da quando nel 2010, dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 66/2010 e d.P.R. 90/2010, chiesi ai parlamentare Radicale Maurizio Turco di portare all’attenzione del Parlamento la questione dei cappellani militari e dell’intesa mancante ma prevista espressamente dal Concordato del 1984, gli stipendi dei preti con le stellette ci sono costati circa 80 milioni di euro. A questa somma vanno aggiunti i rilevanti costi di mantenimento e funzionamento degli uffici e strutture della “diocesi dell’Ordinariato militare d’Italia” e delle pensioni dorate dei generali-preti.
La semplice domanda che si deve porre la ministra Trenta, ma anche il suo capo Di Maio, partendo dal principio che lo Stato è laico, è: a cosa servono realmente i cappellani militari quando vicino ad ogni caserma sorge una chiesa con il suo parroco stipendiato dal Vaticano? Se dobbiamo continuare a mantenere i cappellani militari per dare assistenza spirituale al personale delle forze armate di religione cattolica allora devono poter avere la medesima assistenza spirituale quelli di fede ebraica o mussulmana o di qualsiasi altra religione.