ENAV, COMELLINI (PDM): ORA CHIEDIAMO IMMEDIATA ASSUNZIONE CONTROLLORI VOLO AERONAUTICA MILITARE

Oltre 50 militari controllori del traffico aereo dell’Aeronautica militare già nei prossimi giorni potrebbero lasciare la forza armata e transitare nei ruoli del personale dell’Enav, la società civile che gestisce il controllo del traffico aereo nazionale, interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle finanze.

Ho appreso con estrema soddisfazione la decisione del Tribunale Ordinario di Roma, Sez. Lavoro, che con la Sentenza 4179/2017, dello scorso 5 maggio, ha riconosciuto fondata la pretesa di numerosi militari dell’Aeronautica che nel 2014 si videro respingere dall’Enav la richiesta di transito nei corrispondenti ruoli civili che presentarono a seguito della definitiva conversione in legge del primo decreto Madia sulla P.A. integrato con l’approvazione di un emendamento proposto dal vicepresidente della Camera dei deputati, Roberto Giachetti, teso ad agevolare il transito dell’erogazione dei servizi di volo dell’ambito militare alla società Enav Spa negli aeroporti di Roma-Ciampino, Verona-Villafranca, Brindisi-Casale, Rimini e Treviso. Il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale decine di militari presentarono alla Società per azioni Enav la domanda di transito. L’Enav da parte sua respinse le domande al mittente. Da qui l’inevitabile inizio della causa che oggi si è conclusa con il già prevedibile riconoscimento delle ragioni dei militari.

Per quanto mi riguarda la sentenza di oggi rappresenta una vittoria per tutti quelli che credono nella giustizia e insieme al Pdm hanno operato assicurare un’efficace tutela del personale militare interessato a dispetto di quanti, invece, vantando rapporti con sindacati e dirigenti dell’Enav e vertici dell’Aeronautica militare ci etichettarono come “populisti” e definirono l’emendamento presentato da Giachetti una “marchetta”. Tra questi non posso non ricordare i delegati del Cocer, Sez. Aeronautica, Antonsergio Belfiori e Alfio Messina, che nel febbraio del 2015 si ersero a paladini della Forza armata con un singolare comunicato stampa dal fortunato titolo “Difesa: nessun controllore del traffico aereo militare passerà all’Enav”. Nell’occasione i due coceristi dichiararono che “L’illusione di transitare ad ENAV SPA percepita dai tanti colleghi controllori” rappresentava per loro “un brutto esempio di gestione del personale” e concludevano suggerendo “all’autore dell’emendamento, evidentemente mal consigliato” “un fattivo e costruttivo confronto nonché un reale coinvolgimento delle autentiche rappresentanze del personale militare ogni qual volta si affrontino temi di questo particolare comparto di lavoratori.”.

L’epilogo della questione dimostra ancora una volta la capacità del Pdm di tutelare in ogni sede il personale militare a dispetto dell’arroganza e della presunzione mostrata dai delegati del Cocer. Un particolare ringraziamento va a Roberto Giachetti che ha saputo comprendere e farsene promotore, fin dall’inizio, le nostre buone ragioni improntate a una attenta e logica azione di razionalizzazione delle risorse e della spesa pubblica nell’interesse dei cittadini. Al momento non resta che attendere l’applicazione della sentenza da parte della soccombente Enav. A tal proposito mi associo alle dichiarazioni dell’avvocato Umberto Coronas che ha patrocinato la causa per conto dei militari che ha espresso, innanzitutto, “soddisfazione per il fatto che le buone ragioni dei Controllori militari abbiano trovato pieno riconoscimento da parte del Tribunale del Lavoro di Roma, in una sentenza di motivazione ampia e completa” e, nel contempo, ha formulato “l’auspicio che la decisione possa portare ora rapidamente all’applicazione dell’art.4, comma 1-quater, del D.L. n.90/2014, inducendo E.N.A.V. S.p.a., anziché a proseguire nel contenzioso, ad avvalersi della sicura competenza e della già pronta professionalità dei ricorrenti, per far fronte a quelle esigenze di personale controllore del traffico aereo che è stato accertato essere state ed essere tuttora proprie dell’Ente.