MILLEPROROGHE, PDM: NON SIA ENNESIMA OCCASIONE PER ULTERIORE VIOLAZIONE DEI DIRITTI DEI MILITARI

“In occasione della discussione del DL “milleproroghe”, lo scorso anno il Partito Democratico aveva giustificato la sottrazione del diritto di voto per il rinnovo degli organi della rappresentanza militare ai militari dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dell’Arma dei carabinieri e del Corpo della guardia di finanza, con la scusa di dover esaminare in tempi brevi i disegni di legge sulla riforma della rappresentanza militare che da tempo giacevano in commissione e che oggi ancora sono ben chiusi nei cassetti .

Oggi ci risiamo! Anche quest’anno in occasione dell’esame del DL milleproroghe siamo costretti ad assistere alla presentazione di emendamenti finalizzati a prorogare di un altro anno il mandato degli organi di rappresentanza dei militari, con la medesima scusa e con la medesima arroganza.

A non volere che i militari esercitino liberamente il loro sacrosanto diritto di voto e che quindi esprimano il loro giudizio sull’operato di quelli attualmente sono in carica, sono stati i senatori di tutti gli schieramenti con la sola eccezione di quelli del Movimento 5 stelle.

È inutile rimarcare il fatto che gli emendamenti in questione sono stati presentati dai soliti parlamentari che così facendo hanno dato l’ennesima prova della loro ignoranza in fatto di diritti e democrazia interni al mondo militare e quindi confidiamo nella sensibilità degli altri senatori e del Presidente Grasso a cui ricordiamo che privare del diritto di voto i militari, ancorché si tratti del solo rinnovo degli organi della rappresentanza militare, è una palese violazione dei principi democratici e costituzionali che invece dovrebbero caratterizzare la compagine militare.

Su questa importante questione non ci meraviglia il silenzio della ministra Pinotti né quello dei suoi generali – ci siamo abituati – , né, tantomeno ci stupisce quello colpevole dei delegati del Cocer attualmente in carica a cui certamente dolgono le ginocchia e la schiena per le tante genuflessioni ma ancor di più la lingua per aver pietito la proroga e quindi la privazione del diritto e dei diritti ai loro stessi colleghi.”