Guerini, aumento spesa militare, Comellini (PDM): per garantire l’efficienza delle forze armate sarebbe sufficiente anche solo una adeguata programmazione e una reale razionalizzazione delle abbondanti risorse di cui già dispone la Difesa

Ministro è difficile rimettere in moto una macchina che negli ultimi 15 anni è stata completamente trascurata e messa in bella posa in vetrina e sperare che questa funzioni.

Ecco, le nostre forze armate sono come quella macchina con la differenza che non le puoi portare dal meccanico, cambiargli qualche pezzo, dargli una riverniciata e via. Investire nuove e ingenti risorse per cercare di renderle efficienti ed efficaci richiederebbe uno sforzo economico e tempi non compatibili con la situazione attuale e le reali possibilità del nostro paese e sostenere il contrario significa prendere in giro gli italiani. Non ce lo possiamo permettere. Non te lo puoi permettere. Leggi tutto “Guerini, aumento spesa militare, Comellini (PDM): per garantire l’efficienza delle forze armate sarebbe sufficiente anche solo una adeguata programmazione e una reale razionalizzazione delle abbondanti risorse di cui già dispone la Difesa”

Guerra Ucraina, Esercito comune europeo, Comellini e Turco (PDM): 10 anni fa il Parlamento fu miope oggi è pericolosamente avventato

Dichiarazione del Segretario politico e del cofondatore del Partito per la tutela dei diritti dei militari, Luca Marco Comellini e Maurizio Turco.

“Da giorni non facciamo altro che leggere dichiarazioni di sedicenti esperti e politici di ogni colore sull’urgente necessità di avere un esercito comune europeo.

Vogliamo ricordare all’opinione pubblica che riguardo a questo tema il deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del PDM, già l’11 dicembre 2012, in occasione della discussione del disegno di legge recante «Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia», sottopose inutilmente al voto dell’Aula della Camera un ordine del giorno per impegnare il Governo “alla promozione in sede europea di una iniziativa per la creazione di un esercito comune europeo con funzioni e organizzazione subordinate ai principi dell’Unione, secondo una logica di maggiore razionalizzazione delle risorse singole e collettive”.

La miopia dell’attuale classe politica che alla Camera dei deputati, nell’ambito della discussione sul decreto legge varato dal governo per fare fronte all’emergenza determinata dalla guerra in Ucraina, ha approvato un ordine del giorno per l’incremento delle spese militari, è la stessa di quella che quasi 10 anni fa, respingendo la proposta radicale, affossò la nascita di un vero esercito comune europeo e le conseguenze oggi sono sotto gli occhi di tutti.”.

 

 

(Atto Camera – Ordine del Giorno 9/05569/009 presentato da TURCO Maurizio

testo di Martedì 11 dicembre 2012, seduta n. 732

La Camera, premesso che: con il disegno di legge recante «Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia» il Governo ha reso evidente la volontà di assicurare la piena integrabilità dello strumento militare nazionale nella prospettiva di una politica di difesa comune europea che sia capace di superare diversità e ridondanze che impediscono una attenta razionalizzazione delle risorse economiche e umane, per la costituzione di un esercito comune europeo, impegna il Governo alla promozione in sede europea di una iniziativa per la creazione di un esercito comune europeo con funzioni e organizzazione subordinate ai principi dell’Unione, secondo una logica di maggiore razionalizzazione delle risorse singole e collettive. 9/5569/9.)

 

ISCRIVITI AL PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI MILITARI – PDM

L’Articolo 49 della Costituzione stabilisce che “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

SCARICA IL MODULO DI ISCRIZIONE, ISCRIVITI E PARTECIPA ALLA VITA  DEL PDM. DAI CONCRETEZZA ALL’ARTICOLO 49 !!!

MODULO ISCRIZIONE PDM

SE VUOI SOSTENERE LE NOSTRE INIZIATIVE PUOI FARLO ANCHE CON UNA DONAZIONE.

Questo è l’IBAN del conto corrente di

PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI MILITARI

IT23Z0760103200001057310524

Associazionismo militare, Comellini: anche il Consiglio di Stato prende a schiaffi il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Attento Lorenzo, non c’è due senza il tre.

“Ho appreso con enorme soddisfazione dell’ennesimo “schiaffone” che il Ministro della difesa, On.  Lorenzo Guerini, ha ricevuto dalla Giustizia Amministrativa.

Ieri il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto dal Ministero della difesa avverso l’Ordinanza n. 04926/2021 dello scorso 10 settembre con la quale il Tar del Lazio aveva sospeso l’efficacia del Decreto del ministro Guerini di revoca dell’assenso ministeriale alla costituzione dell’associazione “ASSOMILITARI” basandosi, hanno scritto i Giudici Amministrativi, “esclusivamente sugli accenti critici di alcune esternazioni del Presidente dell’Associazione su alcuni delicati temi inerenti alle Forze Armate, quali quelli dei suicidi”.
Il massimo Organo della Giustizia Amministrativa nel ravvisare l’inesistenza di un danno grave ed irreparabile “tale da costituire un idoneo presupposto per l’accoglimento dell’appello cautelare”, ha confermato e fatta propria la decisione del giudice di prime cure che, “alla luce del bilanciamento degli interessi” aveva ritenuto opportuno “assegnare prevalenza alla operatività dell’associazione che comunque persegue finalità statutarie rilevanti e di utilità per gli associati”.
A nome delle Organizzazioni che rappresento, Sindacato dei Militari e del Partito per la tutela dei Diritti dei Militari, esprimo la massima solidarietà al Presidente di Assomilitari, Maresciallo Carlo Chiariglione e lo invito a proseguire nelle azioni di sensibilizzazione dei militari sui temi scottanti come lo è quello dei suicidi. Allo stesso modo non posso non manifestare la preoccupazione per la sorte di un ministro della Repubblica che invece del dialogo costruttivo e democratico sembra aver scelto ancora una volta di assecondare l’arroganza dei vertici militari.
Ministro Guerini per evitare in futuro altri e più sonori schiaffoni, sempre figurati ovviamente, le consiglio vivamente di liberarsi di quella inutile pletora di generali-consiglieri e oscuri legulei che la circondano perché, visti i risultati ottenuti nel campo dell’associazionismo militare, anche rispetto ad altre questioni sindacali di interesse del personale militare, mi sembra del tutto evidente che o non le raccontano la verità per nascondere le loro responsabilità nel malgoverno del personale, oppure, più semplicemente, vogliono usarla affinchè possano continuare ad accusare del reato di lesa maestà i tanti Carlo Chiariglione che nelle Forze armate rifuggono dal dovere di obbedienza al capo di turno ma non, invece, da quello di osservare le leggi e la Costituzione.”

ordinanza Consiglio di Stato

Afghanistan: Comellini (PDM): ammessi come parte civile nel processo per la morte del Caporal maggiore Francesco Saverio Positano daremo il nostro contributo per l’accertamento della verità.

Oggi, 13 ottobre 2021, si è svolta la prima udienza dibattimentale del processo che vede imputati otto militari dell’Esercito per rispondere, a vario titolo, dei reati di omicidio colposo in concorso e false dichiarazioni all’autorità giudiziaria in relazione alla morte del Caporal Maggiore Francesco Saverio Positano avvenuta in Afghanistan il 23 giugno 2010.

Il Giudice dott.ssa Carmela Foresta nell’accogliere la nostra domanda di costituzione di parte civile ha precisato che gli scopi perseguiti e la copiosa attività svolta dal PDM confortata dai numerosi riconoscimenti giurisprudenziali intervenuti negli anni confermano la piena legittimazione dell’associazione alla partecipazione al processo come parte danneggiata dal reato.

Siamo parte nel processo e quindi daremo il nostro pieno contributo affinché si giunga presto e bene all’accertamento della verità sulle cause e sulle responsabilità per la morte del militare avvenuta oltre 10 anni fa in Afghanistan -ha dichiarato l’avvocato Massimiliano Strampelli, difensore del PDM a conclusione dell’udienza.

Oggi il Ministero della difesa non si è costituito parte civile ne si è presentato in aula nonostante fosse già stato citato come responsabile civile. Questa assenza, a mio avviso, non può avere altro significato che il completo disinteresse del Ministro per chi ha sacrificato la propria vita per servire il Paese – ha dichiarato Comellini presente in aula.

Cappellani militari, Comellini (PDM): dopo la ratifica dell’intesa tra Stato e Chiesa per evitare tagli agli stipendi chiedono di attendere emanazione di norme esplicative? Il ministro Guerini vigili sull’immediata applicazione della legge oppure interesserò le autorità giudiziarie competenti

Nel marzo 2015, sull’onda di una insistente pressione mediatica, l’allora direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, annunciò l’istituzione di una Commissione mista paritetica tra Santa Sede e Stato italiano per stipulare quell’intesa prevista già nel 1984 dall’Atto aggiuntivo al Concordato del 1929 e mai stipulata fra le parti. Tra i membri della Commissione figuravano esponenti di spicco dell’Ordinariato Militare. Leggi tutto “Cappellani militari, Comellini (PDM): dopo la ratifica dell’intesa tra Stato e Chiesa per evitare tagli agli stipendi chiedono di attendere emanazione di norme esplicative? Il ministro Guerini vigili sull’immediata applicazione della legge oppure interesserò le autorità giudiziarie competenti”

Marina Militare, Nave Caprera: concluso il processo di I° grado per contrabbando di sigarette con 3 condanne e 1 assoluzione

Si è concluso con 3 condanne e una assoluzione il processo che ha visto coinvolti 4 militari della Marina accusati di aver contrabbandato tabacchi lavorati esteri a bordo l’unità navale Caprera della Marina Militare al rientro da una missione in Libia.

Il GUP del Tribunale di Brindisi, dott. Valerio Fracassi, al termine del processo svoltosi con il rito abbreviato, ha condannato Marco Corbisiero a 6 anni di reclusione, Roberto Castiglione  e Antonio Mosca a 3 anni e 2 mesi, e 4 milioni di euro di multa ciascuno; ha assolto Antonio Filogamo per non aver commesso il fatto; ha condannato Corbisiero all’interdizione dai pubblici uffici alla destituzione dal servizio; ha Condannato Corbisiero, Castiglione e Mosca alle spese di giudizio e Corbisiero anche a quelle di mantenimento in carcere; nei confronti di Corbisiero ha sostituito la misura cautelare della carcerazione disponendone gli arresti domiciliari.

Il Partito per la tutela dei diritti dei militari (PDM), ha partecipato al processo rappresentato e difeso dall’avvocato Gaetano Di Marco del Foro di Taranto.

Le condanne sono giunte puntualissime nel giorno in cui è stata celebrata la Giornata della Marina.

Afghanistan, Sindacato dei Militari: con ritiro truppe cesserà violazione articolo 11 Costituzione

Col ritiro del contingente italiano dall’Afghanistan finalmente cesserà la violazione dell’articolo 11 della Costituzione. I governi italiani fino ad oggi hanno combattuto una guerra mai dichiarata perché mascherata da missione di pace. Una missione pacifica che è costata miliardi di euro e la vita a 54 militari italiani, oltre ad un numero imprecisato di civili afghani.
Ritirarsi e cessare l’occupazione è stata una decisione che seppure tardiva ora consentirà al governo di destinare i soldi risparmiati al soddisfacimento delle maggiori e prioritarie emergenze che affliggono il paese.
Ci auguriamo che almeno una parte dei risparmi siano utilizzati per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e la tutela della salute del personale civile e militare della Difesa.

Francesco, pecunia non olet?

E alla fine i “preti-soldato” si sono tenuti gradi e soldi, alla faccia di Papa Francesco e di quanti credono ancora nell’esistenza di uno Stato laico e autonomo rispetto al potere ecclesiastico.

Ne è passato di tempo da quando i parlamentari radicali rivendicando la laicità dello Stato ne chiedevano la cancellazione dall’ordinamento militare o quantomeno di porre i costi degli esagerati stipendi e pensioni a carico della Chiesa. E poi ancora i grillini della prima ora che li volevano fuori dalle caserme; i servizi televisivi della “iena” Pelazza e le pubbliche promesse dell’Ordinario militare e del suo vice di rinunciare ai gradi e ai soldi.

Eppure, lo scorso 14 aprile l’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di Ratifica dello Scambio di lettere tra la Repubblica italiana e la Santa Sede sull’assistenza spirituale alle Forze armate, fatto a Roma e nella Città del Vaticano il 13 febbraio 2018.
L’intesa – segretissima fino a qualche mese fa – oggetto di ratifica volta ad aggiornare la disciplina concernente l’assistenza spirituale alle Forze armate e lo status dei cappellani militari ha permesso ai “preti-soldato” di mantenere il grado gerarchico e il relativo trattamento economico alla faccia di tutti quelli, Papa Francesco in testa, che pensano che l’essere preti significhi essere «servitori, non arrampicatori né imprenditori».
Le nuove regole lasciano ai cappellani i gradi militari col relativo stipendio di base da ufficiale secondo il grado di assimilazione a cui si aggiungono l’indennità integrativa speciale, l’indennità mensile di impiego operativo di base e, qualora disposte dalle competenti autorità, l’indennità di missione e l’indennità di imbarco. Inoltre, i cappellani militari non saranno più soggetti al Codice e alla disciplina militare, né alla giurisdizione penale militare se non in caso di mobilitazione totale o parziale o di servizio all’estero.
Tra le tante “supercazzole” che fanno dell’intesa la conferma del gattopardiano motto “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” vi è quella che riguarda il grado dell’Ordinario militare che non sarà più assimilato al grado di generale di corpo d’armata ma a quello di tenente generale. Ovviamente non è una rinuncia a qualche beneficio (non sia mai, Sic!) visto che i due gradi sono perfettamente corrispondenti: è solo una questione lessicale.
Ovviamente – e questa non è una questione lessicale – il peso economico degli stipendi dei 162 preti-soldato e delle loro pensioni resta a completo carico dei contribuenti (non sia mai che la Chiesa si accolli la spesa. Sic !)
E pensare che solo lo scorso 25 aprile Papa Francesco, nell’ordinare alcuni nuovi sacerdoti, ha raccomandato di stare «lontani dai soldi», di essere «poveri che amano i poveri». Di allontanarsi «dalla vanità».

Suvvia Francesco … in fin dei conti lo sai anche tu che “pecunia non olet”.

Essere militari non significa dover dire sempre “signorsi”

FAI VALERE I TUOI DIRITTI CON IL PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI MILITARI
Non farti prendere in giro da chi vorrebbe farti firmare dichiarazioni di rinuncia o adesione alla vaccinazione.
Il datore di lavoro non può raccogliere i dati personali riguardanti la salute né può raccontarti la storiella del “senso del dovere o di responsabilità” tantomeno che deve “comprare i vaccini” o che “gli servono i dati a fini statistici”.
Non permettere che la tua libera scelta sia l’occasione per attuare odiose e illecite forme di discriminazione nell’ambito lavorativo.
Leggi le FAQ pubblicate sul sito del “Garante per la protezione dei dati personali” e pretendi dai tuoi superiori il rispetto per le tue libere scelte in materia di cure (Art. 32 Costituzione).