Il Partito per la tutela dei Diritti dei militari e delle forze di polizia (PDM) nasce dall’esigenza di vedere riconosciuti ai cittadini che servono lo Stato indossando una uniforme i diritti e le prerogative che la legge già gli riconosce ma che, per l’ effetto di una visione verticistica, miope e ancorata a ingiustificati pregiudizi, non trovano quella corretta applicazione che è naturale verso altri settori della società italiana. L’impossibilità per gli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia a ordinamento militare di poter esercitare compiutamente i loro diritti costituzionali, come ad esempio quelli di opinione e espressione o quello associativo, ne impedisce l’effettiva partecipazione alla vita sociale e politica del Paese. La mancanza di adeguate disposizioni normative, che sappiano coniugare l’effettività dei diritti con lo sviluppo sociale e politico dell’Italia, ha dato vita a situazioni difficilmente sanabili da parte di coloro che non conoscono le reali problematiche del settore e si arrogano il diritto di rappresentanza. Le attuali disposizioni regolamentari affidano la tutela delle legittime aspettative, di queste donne e uomini, ad un sistema che si è rivelato essere la diretta espressione di una visione miope dei vertici militari e politici, dettata dalla paura del nuovo. Tale sistema non è più idoneo a garantire quella necessaria coesione di forze nell’interesse del Paese, confermando la necessità di questa nostra scelta che, certamente, saprà dare le adeguate risposte alle esigenze di questi cittadini e delle loro famiglie. Questo partito è libero e aperto a tutti coloro che credono nell’irrinunciabilità ai diritti e alla pari dignità che la Costituzione riconosce in modo uguale ad ogni cittadino italiano. (Luca Marco Comellini )