Tangenti per arruolamenti in Aeronautica Militare, Comellini (PDM): noi presenti in aula per costituzione di parte civile. Assenti i sindacati militari iscritti all’Albo del Ministero della Difesa

Oggi 30 novembre, davanti al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Foggia, Dott.ssa Valente, il Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM, rappresentato e difeso dall’Avvocato Adele Frazzano del Foro di Foggia, ha annunciato la sua costituzione di parte civile nel celebrando processo che vede coinvolti alcuni appartenenti all’Aeronautica Militare in concorso con altre persone, tutti accusati – a vario titolo e con profili di responsabilità diversi – di corruzione, falso ideologico, traffico di influenze illecite e sostituzione di persona. Leggi tutto “Tangenti per arruolamenti in Aeronautica Militare, Comellini (PDM): noi presenti in aula per costituzione di parte civile. Assenti i sindacati militari iscritti all’Albo del Ministero della Difesa”

DIFESA, CORRUZIONE, APPALTI AERONAUTICA, COMELLINI (PDM): PIU’ CONTROLLI E PENE SEVERE, GOVERNO RIVEDA RIFORMA CODICE APPALTI

Roma 18 aprile – “I molteplici fatti di corruzione che da anni fanno meritare alle forze armate la ribalta mediatica stanno dimostrando inequivocabilmente la necessità di una riforma che imponga maggiori e più stringenti controlli sulle procedure di gara e di affidamento degli appalti, altroché semplificazione, sburocratizzazione delle procedure e liberalizzazione come verrebbe fare il governo guidato da Giorgia Meloni. Leggi tutto “DIFESA, CORRUZIONE, APPALTI AERONAUTICA, COMELLINI (PDM): PIU’ CONTROLLI E PENE SEVERE, GOVERNO RIVEDA RIFORMA CODICE APPALTI”

Aeronautica, processo appalti, Comellini (PDM): siamo stati ammessi come parte civile e daremo in nostro contributo per l’accertamento della verità

Il Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM è stato ammesso come parte civile nel processo che vede imputati numerosi ufficiali dell’aeronautica militare in relazione all’indagine della Procura di Roma sugli appalti per le forniture di beni e servizi destinati alla forza armata.

Il Giudice dell’udienza preliminare, Dott. Damizia accogliendo la nostra richiesta di costituzione di parte civile presentata dall’Avvocato Massimiliano Strampelli, coadiuvato nell’occasione dall’Avvocato Marco Mariscoli, ha inteso riconoscere la piena validità delle ragioni poste a fondamento della domanda e la capacità del PDM di stare in giudizio al pari del Ministero della difesa, anch’esso costituitosi parte civile.

Da ex appartenente all’Arma Azzurra sono stato particolarmente colpito dalla gravità delle contestazioni che la Procura di Roma ha formulato a carico degli imputati con la richiesta di rinvio a giudizio oggi all’esame del GUP ma sono fermamente convinto che, nonostante il gravissimo danno che i fatti oggetto del processo hanno arrecato al PDM, l’esperienza e l’attività maturati in quasi tre lustri di attività potranno essere determinanti ai fini dell’accertamento della verità.

 

Schiff, Comellini (PDM): domani sarò accanto a Giulia contro ogni violenza nelle forze armate

Domani mattina in rappresentanza del Partito per la tutela dei diritti dei militari, con l’avvocato Piero Santantonio del foro di Roma, sarò al Tribunale militare di Roma a fianco di Giulia Jasmine Schiff, il sergente allievo ufficiale dell’Aeronautica militare che nell’aprile del 2018, al termine del volo da solista per conseguire il brevetto di pilota militare, fu sottoposta da 8 suoi colleghi di corso al c.d. battesimo dell’aria. 

Il Partito per la tutela dei diritti dei militari è già parte civile in 5 altri processi ma questa, dopo anni di battaglie contro ogni forma di violenza in ambito militare, portate anche all’interno del Parlamento dai compagni Radicali, è la prima volta che ci presentiamo come parte civile al fianco di una donna vittima di una inaudita e ingiustificabile violenta tradizione militaresca.

Come ho potuto apprendere dalle foto del fascicolo processuale i segni della violenza usata sul corpo di Giulia, percossa con fustelli di legno, sono assolutamente inaccettabili.

Domani mi auguro di vedere in aula i rappresentanti del Ministro della difesa e del Capo di stato maggiore dell’Aeronautica affinché con la loro costituzione di parte civile dimostrino agli italiani di essere chiaramente contro ogni forma di violenza nelle forze armate. 

Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario politico del Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM – in merito all’udienza che si svolgerà domani davanti al Gup del Tribunale militare di Roma a carico di 8 militari, compagni di corso della sergente Schiff.

AERONAUTICA MILITARE, VACCINI, COMELLINI (PDM): SUBITO CHIAREZZA SULLE SOMMINISTRAZIONI

Occupandomi da anni delle problematiche relative alla tutela della salute del personale militare devo amaramente constatare che, purtroppo, i paradossi e quindi i rischi, sembrano essere ancora molti.
Dopo le libere interpretazioni delle norme sulla tutela della salute dei militari che ci hanno più volte regalato i vertici della Difesa con le loro “pillole di saggezza”, emerse chiaramente anche nel testo della relazione conclusiva dell’ultima Commissione parlamentare presieduta dal già deputato Gian Piero Scanu, nonché dai più volte ripetuti “#nulladanascondere”, oggi per l’ennesima volta sono costretto ad apprendere, con preoccupazione, di una cronica disinformazione degli ufficiali medici sulla corretta profilassi vaccinale dei nostri militari.
L’ultima segnalazione pervenutami questa mattina non è riferita né alla questione delle c.d. “acque di bordo” utilizzate sulle navi militari né a casi di militari ammalatisi a seguito del servizio prestato nei teatri operativi all’estero, riguarda il personale in forza presso l’Aeronautica Militare che sarebbe tenuto ad effettuare un’autoanamnesi vaccinale sostituendosi al medico militare responsabile della vaccinazione.
Sul tema vaccini, peraltro oggetto di indagine da parte della citata Commissione parlamentare presieduta dall’allora on. Scanu nel corso della XVII Legislatura, mi risulta che il maresciallo infermiere Emiliano Boi, in servizio presso la Marina Militare, abbia già da tempo segnalato ai propri superiori problematiche in merito alla non corretta prescrizione e somministrazione, senza ad oggi aver ricevuto alcuna risposta.
Auspico che almeno il ministro della difesa del Governo del cambiamento, Elisabetta Trenta, vorrà ascoltare quanto prima le preoccupazioni che, in tema di tutela della salute, mi giungono dai militari e che come me e il maresciallo Boi anche la titolare della Difesa abbia a cuore, con i fatti, la salute degli uomini e delle donne in divisa.

Difesa, Aeronautica militare, Comellini (PDM):  volo taxi per la Pinotti, dopo il processo politico il procedimento disciplinare politico

Si svolgerà domani, 11 luglio, il procedimento disciplinare a carico del maresciallo dell’Aeronautica militare che lo scorso 18 luglio 2017 fu assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di aver rivelato a terzi estranei all’amministrazione militare le informazioni relative al volo di addestramento che il 5 settembre 2014 portò da Ciampino a Genova Sestri la ministra Roberta Pinotti appena rientrata da Cardiff dove aveva partecipato a incontro istituzionale.
“Dopo un inutile processo politico ecco l’incredibile procedimento disciplinare politico”. È questo il commento con cui Comellini, segretario del partito per la tutela dei diritti dei militari (PDM), inquadra la vicenda. “Alla luce della chiara sentenza di completa assoluzione pronunciata dal Tribunale di militare di Roma con la quale i Giudici danno atto che uno degli elementi indiziari su cui la Procura militare aveva fondato l’accusa era, incredibilmente, l’appartenenza politica del maresciallo militante e attivista del Movimento 5 Stelle, non posso non pormi domande sulla urgente necessità di una seria e completa riforma della Giustizia Militare che miri a recidere ogni dipendenza dei suoi organi, Procura e Tribunale, dal Ministero della Difesa.
Riguardo invece al procedimento disciplinare in questione, – prosegue Comellini – avviato fin dal 19 aprile scorso dal Comandante del 31°Stormo (che gestisce i voli di Stato) nei confronti del militare già assolto con formula piena e sentenza passata in giudicato, ritengo che, a prescindere dalla eventuale sanzione che potrebbe essere inflitta all’incolpato, rappresenti il chiaro tentativo della forza armata di dare comunque un colpevole all’ex ministra Roberta Pinotti.
La neo ministra Elisabetta Trenta ha nulla da dire in merito? Credo – prosegue il Segretario del PDM – che un immediato intervento per annullare il procedimento disciplinare sia non solo necessario per evitare danni all’immagine dell’amministrazione militare ed eliminare ogni possibile ulteriore spreco di denaro pubblico, ma sia anche doveroso per accertare se quel famoso volo di addestramento, che il 5 settembre 2014 portò a Genova la Pinotti appena rientrata dall’Inghilterra, non sia stato, in vero, programmato ad arte per soddisfare una precisa richiesta visto che dagli atti processuali emerge chiaramente che la presenza dell’ex ministra a bordo del Falcon 50 era stata annunciata già due giorni prima.
Infatti, – precisa Comellini – fin dall’inizio quel volo era stato programmato con la sigla IAM3122 che inequivocabilmente indica la presenza a bordo del velivolo del ministro della difesa.
La ministra Trenta dimostri con i fatti di essere un autorevole membro del “Governo del cambiamento”, annulli il procedimento disciplinare a carico del  maresciallo dell’Aeronautica militare e avvii con la massima urgenza una inchiesta, concreta e pubblica, per far sapere agli italiani come siano stati utilizzati gli aerei della flotta di Stato, sia per gli impegni istituzionali sia per gli eventuali voli di addestramento usati come taxi da parlamentari o membri dei governi degli ultimi dieci anni.
Probabilmente – conclude Comellini – la verità che ne emergerebbe potrebbe non piacere a molti, metterebbe in evidenza come l’abuso della cosa pubblica sia spesso la regola impunita.”

Aeronautica militare, Comellini (Pdm): Piena soddisfazione per assoluzione ex Capo stato maggiore Preziosa

Non mi ha assolutamente sorpreso la sentenza di assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste” pronunciata lo scorso lunedì 26 marzo dal Tribunale militare di Roma nei confronti del generale Pasquale Preziosa, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare, del generale Gianpaolo Miniscalco e del colonnello Antonio Di Lella. La teoria del complotto ai danni dell’altro generale della stessa forza armata, Carlo Magrassi, all’epoca dei fatti consigliere militare di Renzi e ora Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, si è rivelata priva di ogni fondamento. Fin dall’inizio di questa triste vicenda sono sempre stato convinto dell’assoluta correttezza dell’azione di comando del generale Preziosa che nulla aveva fatto se non il proprio dovere.
Preziosa è stato la vittima eccellente di un sistema politico malato capace di manipolare fatti e persone e di piegare ai propri interessi e scopi la verità e la legge fino al punto di indurre in errore anche i componenti della Procura militare di Roma la cui competenza e ed esperienza sono ben noti.
Coloro che come me hanno avuto modo di seguire l’intero processo, durato quasi due anni, hanno potuto apprezzare il grande lavoro svolto dal Tribunale Militare di Roma, nell’occasione presieduto dal Giudice Elisabetta Tizzani, che con estrema perizia e competenza ha saputo condurre e portare a termine il difficile processo e ristabilire quella verità, il fatto non sussiste, che forse era già nota a tutti fin dalle prime udienze e che poi ha trovato ampie conferme nelle deposizioni di alcuni testimoni richiesti dalla Procura.
Adesso, alla luce di questa sentenza di piena assoluzione, sarà interessante capire gli sviluppi che potrebbero esserci nei prossimi mesi. Il generale Pasquale Preziosa sarà mio graditissimo ospite giovedì 29 marzo a Radio Radicale nell’ambito della trasmissione Cittadini in divisa che andrà in onda lunedì 2 aprile alle ore 23.00.